Nel mio condominio non è espressamente vietato il possesso di cani. Né sottinteso. Né è stata mai fatta obiezione. Partito per le vacanze, ho lasciato il cane a mio suocero che vive nel medesimo condominio al piano di sotto. Lui lavora, come me, dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 18. Il cane è in questo condominio dal novembre 2006. Mio suocero se ne è occupato come faccio io da sempre curandosi di cibarlo, abbeverarlo e portarlo in giro ovviamente. Ma non potendolo ospitare da lui lo ha lasciato nel mio appartamento immediatamente sopra di lui, anche la notte, essendo un cane vecchietto, per sfruttare la sua branda e le sue abitudini. Il cagnolino ha iniziato ad ululare notte e giorno per il calore su richiamo di altri cani. A nulla è servito che mio suocero lo facesse compagnia fino a tardi e che lo lasciasse solo il meno possibile. Appena poteva ululava. Il condominio mi ha PRONTAMENTE inviato una lettera in cui si dice genericamente che gli animali non devono essere incustoditi e che è vietato dare fastidio il giorno e specialmente la notte. Credo abbiano frainteso credendo avessi abbandonato il cane a se stesso spiegandosi così da soli anche il suo ululare. Possono vietarmi di avere il cane in casa un domani? È la prima volta che ciò accade il cane può essere equiparato ad un bambino i cui rumori schiamazzi, anche notturni non possono essere moderati e veicolati in altre ore in nessun modo? E se sì, essendo episodio unico e irripetibile, posso tranquillamente passarci su? devo assicurarmi che mentre sono a lavoro il cane sia silenziato?
Ettore Di Gennaro
Le rispondo riportandole una sentenza della Suprema Corte: I cani che vivono in un condominio non possono abbaiare giorno e notte. Corte di Cassazione, sentenza n. 7856 del 28 marzo 2008I cani che vivono in un condominio non possono abbaiare giorno e notte disturbando i vicini di casa ma è anche vero che i padroni devono osservare scrupolosamente il regolamento condominiale e limitare al massimo i rumori molesti prodotti dal cane. Dal momento che è del tutto impossibile coartare la natura dell’animale al punto da impedirgli di abbaiare, si deve fare tutto il possibile per anticipare le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell’animale, principalmente nelle ore notturne. In concreto non si può fare molto e la cassazione, pur riconoscendo che i proprietari del cane non hanno osservato il regolamento condominiale, non li ha condannati a risarcire i danni patiti dal vicino disturbato e, inoltre, ha anche stabilito che, al fine di contribuire alla civile convivenza condominiale”, i condomini devono sforzarsi di comprendere episodi saltuari di disturbo da parte dei cani che vivono nel loro palazzo”.
Distinti saluti
Umberto Testa